Smartphone ricondizionati: tutto quello che c’è da sapere

Sembrano essere uno dei principali trend del momento nel campo dell’elettronica di consumo, ma cosa sono davvero gli smartphone ricondizionati e cosa c’è da sapere prima di optare per l’acquisto di un telefono rigenerato? Proviamo a rispondere.

Rigenerato non è innanzitutto semplicemente sinonimo di usato o di seconda mano: uno smartphone – ma anche un PC, un televisore, un tablet – ricondizionato è un dispositivo che è stato già accesso e messo in funzione per un periodo più o meno lungo di tempo e che, dopo essere stato dismesso dal primo utilizzatore, è stato riportato alle condizioni originali di fabbrica e rimesso in vendita, spesso a prezzi decisamente inferiori rispetto a quelli di mercato. Se c’è una ragione per cui gli smartphone ricondizionati sono così popolari oggi è proprio perché permettono di risparmiare –  anche considerevolmente – sulla spesa soprattutto se si intendono acquistare modelli top gamma. Da dove viene, però, un iPhone 8 plus ricondizionato o un Samsung S10 plus rigenerato? Rispondere a questa domanda può aiutare a vincere alcune resistenze e alcuni preconcetti che, pure, ancora esistono nei confronti dell’elettronica ricondizionata. Ci sono alcune “rotte” classiche che portano uno smartphone all’interno del laboratorio di chi si occupa di refurbishing:

  • problemi alla vendita che siano semplicemente una confezione gravemente danneggiata o piccoli difetti estetici del dispositivo che fanno sì che l’acquirente non si fidi della buona fattura dell’oggetto acquistato e lo riporti indietro, oppure più gravi malfunzionamenti dello smartphone appena acquistato;
  • resi entro il periodo di tempo garantito;
  • acquisto in stock di dispositivi che rimangono poi invenduti;
  • uso a scopo dimostrativo in fiera, in vetrina, eccetera:
  • contratti aziendali di leasing che prevedono la sostituzione degli smartphone con modelli di ultima generazione.

Smartphone ricondizionati: cosa c’è da sapere su buon funzionamento e garanzie

Indipendentemente da dove provengano, gli smartphone ricondizionati sono insomma smartphone in genere utilizzati poco o quasi per nulla che, appena arrivano in laboratorio, passano attraverso una serie di numerosi test sulla funzionalità, vengono formattati e riportati alle condizioni di fabbrica, scrupolosamente controllati anche dal punto di vista hardware fino eventualmente a procedere con l’eventuale sostituzione di batterie, schermi, schede di memoria malfunzionati, sanificati e infine rimessi in vendita. C’è poco da temere, insomma, rispetto al corretto funzionamento e alle performance di uno smartphone ricondizionato – che sono non di rado esattamente quelli di un dispositivo nuovo – a patto, certo, di usare un po’ di cautela al momento dell’acquisto.

Forse una delle ritrosie che ancora tengono più lontani dal comprare smartphone ricondizionati ha a che vedere, del resto, col timore di essere vittime di truffe o raggiri. Sia che si acquisti in negozio e sia che si opti per comprare online smartphone ricondizionati, basta fare attenzione alla credibilità e alla professionalità del venditore: anni di esperienza nel refurbishing e una buona nomea o buone recensioni da parte di chi ha già acquistato in passato sono, in questo senso, ottimi indizi a favore del venditore di smartphone ricondizionati. L’assoluta trasparenza sulla “storia” del dispositivo è sicuramente un altro elemento di vantaggio. Meglio diffidare invece di chi non offre garanzia e diretto di reso, previsti per gli smartphone ricondizionati esattamente come per quelli nuovi, e, va da sé, di un prezzo troppo inferiore rispetto a quello di mercato.